PALADINA (BG) – La sensazione è quella di perdere un pezzo di vita, un pezzo di storia che se ne va. Non solo del ciclismo, ma dell’Italia. Felice Gimondi è stato un grande campione, di più, un mito! Ha esaltato migliaia di tifosi in Italia e nel mondo. Le sue gesta hanno ispirato intere generazioni. Modello e ambasciatore di uno sport e di un ciclismo che ormai non esiste più. Ma i valori, quelli autentici, a cui si è sempre ispirato sono rimasti e rimarranno per sempre.

L’uomo Gimondi è quello che da oggi mancherà di più a tutti. Le sue imprese sportivi resteranno immortali. Il suo carattere forte, rude e dolce allo stesso tempo, quel suo sorriso e lo sguardo fiero di chi ha sempre lottato, senza mai mollare, da vero bergamasco, ci mancheranno tanto. Lo ha dimostrato l’affetto del suo popolo. Erano oltre duemila questa mattina a Paladina, in provincia di Bergamo, dove ormai da tanti anni Felice viveva. Hanno voluto portare il loro ultimo saluto al grande campione. Tanti sono arrivati in bicicletta, non solo dalla provincia bergamasca.

La chiesa parrocchiale di Sant’Alessandro ha ospitato la cerimonia funebre di Felice Gimondi prematuramente scomparso lo scorso 16 agosto dopo un malore in mare mentre si trovava in vacanza a Giardini Naxos.  Alla moglie Tiziana, alle figlie Norma e Federica e tutti i familiari tanti ex campioni del ciclismo e autorità hanno voluto portare il loro cordoglio. Saronni, Moser, Fondriest e Argentin. c’erano anche Motta e l’86enne ex campione del mondo Ercole Baldini, il CT Davide Cassani e poi i bergamaschi Baronchelli, Savoldelli, Gotti, Guerini e tanti altri. Presente anche il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco.

Beppe Manenti, G. B. Baronchelli, Massimo Girotto, Osvaldo Bettoni, Dario Acquaroli, Moreno Argentin, Paolo Savoldelli, Giovanni Bettineschi hanno portato tra gli applausi il feretro all’interno della parrocchiale in un momento molto commovente per tutti i presenti. Il feretro è stato accolto in chiesa sulle note dell’ “Hallelujah” di Cohen. A celebrare la Messa il vicario generale della diocesi di Bergamo, monsignor Davide Pelucchi, in rappresentanza del vescovo Francesco Beschi, insieme al parroco di Paladina, don Vittorio Rossi, a monsignor Mansueto Callioni, parroco di Almè e guida spirituale della famiglia Gimondi e ad altri sei sacerdoti oltre ai padri Giuseppini.

Proprio don Mansueto Callioni durante l’omelia ha sottolineato la statura dell’uomo Gimondi: “Felice ha ricercato nella sua vita i valori di sempre famiglia, lavoro, fede. Abbiamo bisogno di ricordare per dirgli grazie delle sue vittorie che infondevano coraggio, orgoglio. Ma anche per  le sue sconfitte. Ci ha insegnato a lottare sempre perché nella vita non si può sempre vincere”.

Grazie Felice, per tutto quello che ci hai dato e ci hai insegnato!

(Servizio a cura di Giorgio Torre)