TREVIGLIO (BG) – Una bella serata all’insegna del ciclismo, tra passato, presente e futuro, quella che si è trascorsa ieri sera nella sala consiliare del Palazzo del Municipio di Treviglio (Bg). L’occasione è stata la presentazione di una bella novità per quanto riguarda il ciclismo giovanile, una nuova manifestazione ciclistica riservata alla categoria Juniores che andrà in scena proprio sulle strade del centro cittadino di Treviglio domenica prossima 22 aprile. 

È il 1° Gran Premio Città di Treviglio, la prima di una serie di iniziative messe in cantiere anche quest’anno dalla Ciclistica Trevigliese del presidente Marco Taddeo, resa possibile anche dal prezioso supporto della Elettromeccanica CDC di Brignano Gera d’Adda e dal patrocinio della Città di Treviglio. 

A fare gli onori di casa è stato proprio il sindaco Juri Imeri: “Siamo onorati di avere una gara che porta il nome della nostra città. Ma siamo onorati soprattutto di avere sul nostro territorio una società sportiva come la Ciclistica Trevigliese. Sappiamo quanto lavoro e quanto impegno siano necessari per allestire manifestazioni di questo genere. Treviglio è una città di sport e in particolare con il grande lavoro della Ciclistica, il ciclismo, soprattutto negli ultimi anni, sta facendo cose importanti e tornando ai fasti di un tempo. Da parte nostra – ha concluso il sindaco – non può che esservi il massimo sostegno a questa manifestazione che porterà tanti giovani atleti e tante persone nella nostra città”

La nuova corsa è presentata dal presidente della Ciclistica Trevigliese Marco Taddeo: “Abbiamo voluto un percorso che si articolasse tra le vie e nel cuore della città. Con tutte le complicanze del caso, ma crediamo fosse la scelta migliore per questo evento. Dobbiamo ringraziare gli sponsor, in particolare la CDC, e ovviamente l’amministrazione comunale per il supporto. Quello che proponiamo per domenica prossima è un circuito cittadino, completamente pianeggiante, ma ricco di curve e controcurve. Un circuito di 11,8 km da ripetere nove volte per un totale di 106,2 chilometri. Sarà per noi un grande impegno con 113 volontari coinvolti nell’organizzazione, ma siamo sicuri che sarà una bella giornata per Treviglio”.

I DETTAGLI DEL 1° Gran Premio Città di Treviglio

Via Cavour,3 – Treviglio H:7:30

106,2

Percorso cittadino di km 11,8 da ripetersi 9 volte.

Treviglio via Diaz H:9:30

Treviglio via Diaz H:12:00

7:30

8:30

La serata si è poi conclusa con la presentazione del libro “Gibì Baronchelli – Dodici secondi”: vittorie conquistate e sfiorate, fughe felici e sfortunate, compagni amici e nemici, la vita, le storie, le parole del ciclista bergamasco, che ha presenziato all’evento condotto dall’autorevole giornalista sportivo orobico Ildo Serantoni. È intervenuto anche l’autore del libro Gian Carlo Iannella, in quella che si è trasformata ben presto in una piacevole chiacchierata con i numerosi appassionati e amici presenti, ricordando le imprese di Baronchelli e il ciclismo d’un tempo. 
Il presidente Marco Taddeo ha spiegato: “Su suggerimento di alcuni amici ci è sembrato giusto che Baronchelli venisse anche a Treviglio a parlare del suo libro. È stato uno dei corridori più famosi della Bassa Bergamasca, ma direi uno dei più grandi di sempre. Soprattutto per la sua statura umana. Per questo domenica prossima alla nostra gara regaleremo a tutti i ragazzi premiati una copia del suo libro”
Il titolo del libro (Lyasis Edizioni), è un chiaro richiamo a quei dodici infiniti secondi che separarono Gibì da Eddy Merckx nel famoso Giro d’Italia 1974, dopo 4001 chilometri e oltre 113 ore di corsa. Un episodio che ha reso famoso Baronchelli forse più delle sue innumerevoli e prestigiose vittorie, come ha sottolineato Ildo Serantoni: “È curioso come la maggior parte delle persone si ricordino di Gibì per quell’incredibile Giro d’Italia del 1974 perso per soli 12 secondi. Ma stiamo parlando di un grande campione che in carriera ha vinto quasi 100 corse e alcune di grande prestigio, come due Giri di Lombardia, tappe al Giro d’Italia, per sei volte consecutive il Giro dell’Appennino e altre prestigiose classiche. Risultati ottenuti in un’epoca storica in cui ha dovuto sempre confrontarsi con rivali fortissimi. Iniziò negli ultimi anni di carriera di Merckx e Gimondi, poi arrivò Bernanrd Hinault e infine i coetanei Moser e Saronni”
Gianbattista Baronchelli si è poi lasciato andare in un appassionante racconto, cominciato proprio dalle prime esperienze da giovane ciclista, della maglia della Ciclistica Trevigliese solo sfiorata, delle vittorie al Giro d’Italia Dilettanti e al Tour de L’Avenir (con un ginocchio malconcio) che lo avevano proiettato nel mondo del grande ciclismo come “Il nuovo Coppi” e poi le tante battaglie, le liti con Moser e i suoi tifosi, le sconfitte, le tante vittorie e la sua riconciliazione con gli avversari di un tempo e la voglia, nuova, di raccontare di sè e della sua vita, non solo da corridore. “È la fede che mi ha cambiato”, ha confessato commosso Baronchelli, uomo vero, uomo giusto e onesto, un esempio, non solo sportivo, per molti giovani. Per questo motivo l’idea di regalare il suo libro domenica ai ciclisti, ci è sembrata un’iniziativa più che mai azzeccata e come sempre lungimirante da parte dei dirigenti della Ciclistica Trevigliese.  
(Servizio a cura di Giorgio Torre)