INNSBRUCK (AUSTRIA) – Sono saliti in sella e oggi Alessandro De Marchi (Bmc Racing Team), Vincenzo Nibali e Franco Pellizotti (Bahrain-Merida) hanno testato il circuito iridato di Innsbruck (Austria), che il 30 settembre assegnerà l’oro mondiale in linea tra gli uomini élite.
Reduce dalla grande vittoria alla Milano-Sanremo Vincenzo Nibali ha dichiarato dopo aver provato il percorso iridato: “La salita finale sembra una rampa di una gara di mountain bike, è davvero durissima. Sarà una gara molto difficile da gestire. Bisognerà essere bravi a gestire le forze ed alimentarsi bene e sarà molto importante anche la squadra. Dopo averlo visto su carta mi aspettavo un tracciato molto duro, ma averlo percorso oggi in bicicletta è tutta un’altra cosa. Credo che tanti altri corridori che verranno a provarlo come ho fatto io oggi resteranno molto sorpresi”. 
Con Vincenzo Nibali, che non ha mai nascosto che il mondiale è tra gli obiettivi più importanti della sua stagione, e gli altri due azzurri, anche il CT Davide Cassani“Vincenzo ha detto che a memoria non ricorda un percorso così impegnativo – dice Cassani –. Le mie impressioni, dopo averlo visionato in macchina lo scorso hanno, si sono dimostrate vere. E’ un percorso durissimo, per scalatori puri. La salita da ripetere sette volte, il muro sul finale, il chilometraggio e il dislivello totale di 5000 metri, la dicono lunga sul tipo di percorso e sul tipo di gara che potrà svilupparsi: a esaurimento. Sarà anche necessario calibrare bene i rapporti”.

Per il CT del Settore Femminile, Dino Salvoldi, quella di oggi sul percorso in linea è stata una ricognizione veramente vantaggiosa: “È stato utile visionare il percorso ed il 9 e 10 maggio tornerò con qualche azzurra. Il dislivello totale ed i 158 km per le donne élite, sono indicazioni importanti sul tipo di atleta adatta ad affrontare al meglio la prova: forte in salita, di grande resistenza e di valore assoluto. Questo vale sia per chi può avere buone possibilità e sia per la costruzione della squadra. Nel complesso è duro e impegnativo e se devo pensare a qualche azzurra dico Longo Borghini e Guderzo. Per le donne juniores il percorso è abbastanza inusuale. Le salite sul tratto in linea e quella sul finale lo rendono impegnativo, ma più a portata. Conosco le azzurre del secondo anno nella categoria, mentre le atlete del primo anno devo ancora avere elementi per poter valutare se c’è qualche atleta adatta a questo percorso. Una cosa è certa: in estate tornerò con qualche atleta junior per un allenamento”.

Il percorso durissimo dei prossimi mondiali: 259.4 km per gli uomini élite, 158 km per le donne élite e 71 km per le donne juniores

Per tutte le categorie la prima parte di gara in linea comprende la salita di Gnadenwald che sarà affrontata da un versante più corto (2.4 km), e decisamente più impegnativo (10.5%).

Si entrerà poi sul circuito finale da 23.9 km con la salita di Igls, 7.9 km al 5.7% di pendenza media. Per i Professionisti saranno sei i giri in programma, e terminati quelli si affronterà ancora un giro da 31 km con la Igls seguita dallo strappo di Gramartboden, un muro di 2800 metri all’11.5% medio (massima del 25%).

Dalla cima all’arrivo ci saranno solo 8 chilometri, molti dei quali in discesa.