LONDRA (GRAN BRETAGNA) – La notizia è stata diffusa questa mattina dall’UCI sul proprio sito web e in breve tempo ha fatto il giro dei principali mezzi d’informazione. Chris Froome, colui che è considerato l’atleta più grande degli ultimi anni di storia del ciclismo – vincitore di quattro delle ultime cinque edizione del Tour de France, compresa l’ultima, insieme alla Vuelta 2017, è stato trovato positivo al Salbutamolo proprio durante un controllo antidoping effettuato durante la Vuelta a España

Una faccenda che potrebbe cancellare la sua grande impresa, con pochi precedenti nella storia, di essere riuscito a vincere nello stesso anno due Grandi Giri (Tour e Vuelta). E proprio nelle settimane scorse Chris Froome aveva annunciato ufficialmente la sua partecipazione al prossimo Giro d’Italia.

Questo il comunicato ufficiale dell’UCI: 

L’UCI conferma di aver notificato al corridore britannico Christopher Froome un Risultato di Analisi Anomalo (RAA) per la presenza di Salbutamolo in concentrazione superiore a 1000ng/ml in un campione raccolto nel corso della Vuelta a España il 7 settembre 2017. Il corridore è stato informato di questo risultato il 20 settembre 2017 (lo stesso giorno in cui Froome conquistava la medaglia di bronzo al Campionato del Mondo a cronometro di Bergen, ndr).

Il controllo antidoping è stato pianificato e realizzato dalla Fondation Antidopage du Cyclisme (CADF), entità indipendente mandataria dell’UCI, incaricata di definire e mettere in atto la strategia antidoping nel ciclismo.

La controanalisi del campione B ha confermato il risultato del campione A e la procedura si sta svolgendo seguendo il Regolamento Antidoping dell’UCI. Per sua scelta, benché non sia previsto dal Codice Mondiale Antidoping, l’Uci segnala sistematicamente sul proprio sito internet le potenziali violazioni delle regole antidoping per le quali si applica una sospensione provvisoria. Secondo l’articolo 7.9.1 del Regolamento Antidoping dell’UCI, la presenza di Salbutamolo non necessita di una sospensione a carico del corridore.

I precedenti

Ci sono però dei precedenti, con casi simili che in passato avevano riguardato i corridori italiani Alessandro Petacchi e Diego Ulissi, che per lo stesso motivo furono squalificati rispettivamente per un anno e per nove mesi. Se anche a Froome toccasse la stessa sorte, Vincenzo Nibali potrebbe vincere a tavolino la sua seconda Vuelta, dato che fu proprio il siciliano a contendere al britannico la maglia rossa fino all’ultimo giorno e a Madrid concluse sul secondo gradino del podio.

La difesa del Team Sky

Con un comunicato ufficiale il Team Sky prende posizione sulla vicenda del proprio tesserato Chris Froome: “Chris Froome ha risposto a una richiesta di informazioni dell’UCI sull’assunzione di farmaci per l’asma durante la Vuelta a España 2017. Questo è un procedimento che in circostanze normali sarebbe riservato, ma che alla luce dell’interesse dei media riteniamo sia importante rendere pubblico per fare chiarezza.

Chris soffre di asma sin dall’infanzia e usa un inalatore per assumere un farmaco comune, il Salbutamolo, per prevenire e alleviare i sintomi causati dallo sforzo fisico. Il salbutamolo è consentito dalle regole WADA (senza la necessità di un TUE) se inalato fino a un massimo di 1.600 microgrammi (mcg) per un periodo di 24 ore e non più di 800 mcg per 12 ore.

Durante l’ultima settimana della Vuelta, Chris ha accusato sintomi acuti di asma. Su consiglio del medico del Team Sky ha aumentato il dosaggio di Salbutamolo (entro le dosi consentite) anche prima del test delle urine del 7 settembre. Come leader della corsa, Chris è stato testato dopo ogni tappa e ha dichiarato di utilizzare il farmaco in occasione dei controlli.

La notifica dell’anomalia del test non significa che qualche regola sia stata violata. La scoperta ha portato ad una richiesta da parte dell’UCI che mira a stabilire cosa abbia causato l’elevata concentrazione di Salbutamol e ad assicurare che non siano state inalate dosi superiori a quelle consentite.

Ci sono prove autorevoli che dimostrano come esistono variazioni significative e imprevedibili nel modo in cui il salbutamolo viene metabolizzato ed escreto. Di conseguenza, l’uso di dosaggi consentiti di Salbutamol può talvolta portare a elevate concentrazioni urinarie, che richiedono una spiegazione. Una vasta gamma di fattori può influenzare tali concentrazioni, compresa l’interazione di Salbutamolo con il cibo o altri farmaci, la disidratazione e la tempistica dell’uso di Salbutamol prima del test”.

Parla Chris Froome

Chris Froome ha dichiarato: “È noto che ho l’asma e so esattamente quali siano le regole. Uso un inalatore per gestire i miei sintomi (sempre entro i limiti consentiti) e sapevo per certo che sarei testato ogni giorno visto che indossavo la maglia di leader della corsa. La mia asma è peggiorata durante la Vuelta, quindi ho seguito il consiglio del medico di squadra di aumentare il dosaggio di Salbutamolo. Come sempre, ho avuto la massima cura nel controllare di non assumere più della dose consentita. L’UCI ha assolutamente ragione nel voler esaminare i risultati dei test e, insieme al team, fornirò qualsiasi informazione richiesta”.

Sir Dave Brailsford crede in Froome

Il direttore della squadra, Sir Dave Brailsford, ha detto: “Ci sono problemi medici e fisiologici complessi che influenzano il metabolismo e l’escrezione di Salbutamolo. Siamo impegnati a stabilire i fatti e capire esattamente cosa sia successo in questa occasione. Ho la massima fiducia che Chris abbia seguito le indicazioni mediche nella gestione dei suoi sintomi di asma, rimanendo entro la dose consentite per il Salbutamolo. Faremo tutto il possibile per rispondere a queste domande poste dall’UCI”.

Cosa è il Salbutamolo?

Il Salbutamolo è il principio attivo contenuto nel Ventolin, un medicinale destinato al trattamento dell’asma. Per non essendo vietato, nella lista delle sostanze proibite dalla Wada, viene indicato sia in classe A (stimolanti) che in classe C (agenti anabolizzanti) e tracce superiori a 1.000 nanogrammi per millimetro danno origine ad un risulatto anomalo e non sono più considerate come dovute ad un utilizzo terapeutico del farmaco.

(Servizio a cura di Giorgio Torre)