MEDOLE (MN) – Ancora guai per la Bardiani CSF. Il neoprofessionista Michael Bresciani è risultato positivo ad un diuretico furosemide, considerato sostanza coprente per i regolamenti antidoping. Il ventiduenne mantovano in formza tra i dilettanti alla Zalf Euromobil Désirée Fior, era stato ingaggiato tra i professionisti dalla Bardiani CSF a metà stagione proprio per sopperire alla mancanza di Nicola Ruffoni e Stefano Pirazzi fermati dopo la positività riscontrata al GH-Releasing Peptides proprio alla vigilia del Giro 2017. Bresciani aveva disputato solo il Campionato Italiano.

Ora emerge che il giorno dopo l’appuntamento tricolore Bresciani era stato sottoposto ad un controllo a sorpresa ed era risultato positivo, con la conferma arrivata anche dalle controanalisi. 

“So di non aver fatto nulla di male – ha spiegato il corridore alla Gazzetta dello Sport –. Il problema è che mia madre prende il Lasix ai pasti. Nel dividere le pastiglie per forza ne deve essere finita qualche scheggia nel mio piatto. L’Uci sta studiando il caso, non credo di poter essere punito oltre la negligenza”.

La tesi difensiva è la stessa invocata dalla tennista Sara Errani. Il corridore è stato immediatamente sospeso dalla Bardiani CSF, società che si trova a dover affrontare un momento difficile visto che si tratta del terzo caso di positività nella stessa stagione.

AGGIORNAMENTO DEL 16/12/2017 – L’UCI ha studiato approfonditamente il caso di Michael Bresciani, risultato positivo ad un diuretico furosemide dopo un controllo nel mese di giugno, è ha pienamente scagionato dall’accusa di doping il giovane neoprofessionista mantovano, infliggendogli la squalifica minima, di soli 2 mesi, di fatto inferiore anche all’eventuale negligenza (LEGGI LA NOTIZIA).