RIO DE JANEIRO (BRASILE) – Una coltre di dolore e di tristezza ha offuscato l’ultima giornata delle corse in linea del ciclismo paralimpico. La notizia della morte dell’iraniano Bahman Golbarnezhad a causa di una caduta in discesa ha gelato il clima di festa ed entusiasmo di tutta famiglia paralimpica. Dopo essere stato assistito sul posto dai sanitari a causa delle gravissime lesioni riportate, lo sfortunato ciclista – che era alla sua seconda Paralimpiade – ha sofferto una crisi cardiorespiratoria in seguito alla quale è stato trasportato all’ospedale di Barra de Tijuca dove purtroppo i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Nella sera in suo onore è stata organizzata una commemorazione al villaggio olimpico: sul pennone la bandiera dell’Iran e paralimpica sventolano a mezz’asta. Unanime il cordoglio espresso dal Comitato Organizzatore di Rio 2016 e dal Comitato Paralimpico Internazionale. Un minuto di silenzio sarà osservato durante la cerimonia di chiusura di Domenica prossima.
Sir Philip Craven, presidente IPC, ha dichiarato: “È una notizia veramente straziante. I pensieri e le condoglianze di tutto il movimento paralimpico sono con la famiglia, con gli amici di Bahman e i suoi compagni di squadra, così come tutto il Comitato Paralimpico Nazionale (NPC) dell’Iran”.
La tragedia si consumava proprio nel corso della gara C4-5 che portava all’Italia la dodicesima medaglia. Un bronzo che Andrea Tarlao ha colto nel modo più imprevedibile e rocambolesco al termine di una gara che l’australiano Listar Donohoe ha perso solo a causa della caduta provocata a qualche metro dalla linea dalle sbandate dell’ucraino Yehor Dementeyev, poi squalificato. I due erano nettamente al comando quando hanno lanciato lo sprint. L’ucraino ha stretto più volte l’avversario contro le transenne. Dopo il duro impatto con l’asfalto il primo a rialzarsi è stato l’australiano, che stordito dal colpo scavalcava l’ucraino ancora steso a terra per tagliare il traguardo a piedi prima dell’olandese Daniel Abraham. Quando si è reso conto che l’arrivo è valido solo passando il traguardo con la bici, Donohoe è tornato indietro per riprendere il suo mezzo e trascinarlo oltre la linea, ma intanto erano passati, oltre all’olandese, anche il brasiliano Lauro Cesar Chaman, l’azzurro Andrea Tarlao e lo slovacco Patrik Kuril. A termine di regolamento lo sfortunato australiano è stato classificato al quinto posto.
Dunque oro all’olandese Abraham, argento al brasiliano Chaman, bronzo all’azzurro Tarlao, ancora incredulo.
Nella gara donne C4-5 trionfo della plurititolata britannica Sarah Storey. Seconda a tre minuti e mezzo la polacca Anna Harkowska, terza l’altra britannica Crystal Lane. Gara dura per Jenny Narcisi che concludeva in 13^ posizione.
Nel tandem uomini nono posto per Emanuele Bersini pilotato da Riccardo Panizza. Oro al tandem olandese Vincent Ter Schure-Timo Fransen argento agli spagnoli Ignacio Avila Rodriguez-Joan Font Bertoli, bronzo ai britannici Steve Bate-Adam Duggleby.