PLUMELEC (FRA) – “Ha dimostrato ancora una volta di essere un talento. A volte magari nemmeno lui crede nelle sue possibilità poi magari alla fine ci stupisce con delle prove eccellenti.”. Le parole di Marco Velo sono forse quelle che fotografano meglio Moreno Moser, giunto oggi terzo nella prima cronometro di un Campionato Europeo aperta anche agli Elite e che regala all’Italia la quarta medaglia dopo due giorni di gara. Si chiude, con la giornata di oggi, la parte dei Campionati Europei 2016 di Plumelec dedicata alle cronometro e l’Italia incassa un bottino impensabile alla vigilia: 1 oro, 2 argenti e bronzo. Nessun altra nazione ha fatto meglio, né per quanto riguarda le maglie conquistate (andate tutte a paesi diversi, oggi è stata la volta di Olanda, Russia e Spagna) né per numero di medaglie.

Castroviejo vince il primo Campionato Europeo a cronometro per professionisti

Castroviejo vince il primo Campionato Europeo a cronometro per professionisti (foto UEC/BettiniPhoto)


La prova Elite si è risolta negli ultimi chilometri, grazie soprattutto alla prodigiosa rimonta dell’azzurro. Ha vinto lo spagnolo Jonathan Nicolas Castroviejo, che ha chiuso i 45,5 chilometri in 58’13” alla media di 46,894. Alle sue spalle il belga Victor Campenaerts (già campione europeo tra gli U23 nel 2013), a 30”. Terzo il nostro Moser, autore di una progressione incredibile. Mentre, infatti, lo spagnolo è transitato 4° al primo rilevamento e 1° al secondo, e il belga rispettivamente 6° e 3°, l’azzurro è passato dal 17° posto del primo rilevamento all’8° del secondo al terzo finale.
“Sapevo di stare bene – ha detto subito dopo l’arrivo -. In partenza non ho forzato perché avevo paura di esagerare. Anche subito dopo il primo rilevamento ho calato leggermente, poi negli ultimi 10 chilometri ho dato tutto e credo di aver fatto il tempo migliore di questo tratto. Questa mattina se avessi saputo di un bronzo avrei firmato tranquillamente…. adesso ho qualche rammarico. In alcuni momenti ho pensato anche che avrei potuto portare a casa l’oro.”
Castroviejo campione europeo a cronometro

Castroviejo campione europeo a cronometro (foto UEC/BettiniPhoto)


“Una cronometro come questa di quasi un’ora – aggiunte Velo – richiede qualità particolari. Moreno, anche se non specialista, ha fondo, classe e condizione, grazie alla Vuelta, il suo risultato è meritato e vale come auspicio per il futuro. Le sue qualità sono indiscutibili: al mondiale di Richmond, anche contro avversari di livello diverso, senza una particolare preparazione riuscì a chiudere al decimo posto, sempre con un grande finale. Questo dimostra che ha una grande attitudine per questo esercizio. Tutti noi sappiamo quanto è forte. Se solo fosse più puntiglioso a preparare alcuni appuntamenti potrebbe raccogliere grandi soddisfazioni. Dispiace – conclude il tecnico azzurro – per la prova di Fabio, che ha pagato una giornata no, perché è sullo stesso livello di Moreno. Entrambi uscivano dalla Vuelta, entrambi hanno una grande condizione. Bisogna a volte avere la fortuna di trovare il momento di condizione ottimale…”
Fabio Felline ha chiuso la sua prova visibilmente insoddisfatto, 25° a 3’38” dal vincitore: “Questa mattina ho deciso di non tenere troppo all’inizio. Mi son detto “vediamo dove arrivi o vinci o salti…” Volevo provare a fare la gara. Invece sono partito troppo forte e la gamba non mi ha seguito.”
Il podio del Campionato Europeo a cronometro professionisti

Il podio del Campionato Europeo a cronometro professionisti (foto UEC/BettiniPhoto)


Domani il programma prevede le prime gare in linea, per la categoria Juniores. Alle 10 partono le donne (68,5 km), alle 14,00 è la volta degli uomini (123,3 km).

CLASSIFICA CRONOMETRO: 
1 Castroviejo Nicolas Jonathan (Spa) Km. 45,5 in 58’13″99, media 46,894
2 Campenaerts Victor (Bel) a 30″
3 Moser Moreno (Ita) a 39″
4 Oliveira Nelson (Por) a 56″
5 Roux Anthony (Fra) a 59″
6 Lampaert Yves (Bel) a 1’01”
7 Roglic Primoz (Slo) a 1’07”
8 Roche Nicolas (Irl) a 1’14”
9 Bialoblocki Marcin (Pol) a 1’16”
10 Vorobyev Anton (Rus) ‘
25 Felline Fabio (Ita) a 3’38”
(articolo tratto da Federciclismo.it, a firma Antonio Ungaro)