RIO DE JANEIRO (BRASILE) – L’italiano Elia Viviani è il nuovo campione olimpico su pista della specialità dell’Omnium a Rio 2016. Un capolavoro quello del corridore veronese che nella Corsa a punti conclusiva ha gestito alla grande la corsa conquistando la vittoria più importante della sua carriera. Il sogno di una vita!
Medaglia d’argento per il britannico Mark Cavendish e medaglia di bronzo per il norvegese e campione uscente Lasse Norman Hansen. Due nomi che rendono ancora più prestigiosa la vittoria dell’italiano.

Il podio dell'Omnium olimpico di Rio2016

Il podio dell’Omnium olimpico di Rio2016

Elia Viviani riporta l’Italia del ciclismo su pista sul gradino più alto del podio olimpico a distanza di 20 anni da quello storico tris d’ori firmati ad Atlanta ’96 da Andrea Collinelli (Inseguimento), Silvio Martinello (Corsa a punti) e Antonella Bellutti (Inseguimento), in mezzo la medaglia di bronzo conquistata a Sydney 2000 da Marco Villa nell’Americana, in coppia con Martinello. Villa che oggi è il CT della Nazionale azzurra, uno dei principali artefici del successo di Viviani, un uomo discreto, un tecnico preparato che in silenzio da anni lavora con serietà e dedizione, soprattutto con i giovani con l’intento di ricostruire un movimento bistrattato da tanto, troppo tempo. L’oro olimpico di Elia deve essere la scossa definitiva per tutto un movimento.

presidente Fci Di Rocco, il presidente del Coni Malagò e i CT Villa e Cassani

Festa azzurra per Elia Viviani con il presidente Fci Di Rocco, il presidente del Coni Malagò e i CT Villa e Cassani

Ma ci sarà tempo per pensarci, parlare e programmare. Ora è il momento della gioia e delle lacrime, di felicità. Tante quelle versate da Elia dopo la vittoria. Emozioni, tensioni, dubbi, paure e sfortune che lo avevano spesso accompagnato in questi anni, cancellate via in una serata. 15 agosto 2016: una serata magica, storica per Elia Viviani e per tutto il ciclismo e lo sport italiano. Poi l’abbraccio con mamma Elena e a papà Renato presenti ed emozionati in tribuna, il tricolore sventolato durante il giro d’onore e l’abbraccio con gli altri componenti dello staff azzurro.
Quella di Elia Viviani è la 23esima medaglia olimpica dell’Italia a Rio 2016, l’ottava d’oro. “E’ incredibile afferma incredulo Viviani dopo la premiazione -. Credo di non aver ancora capito cosa sta succedendo. Ho vinto la corsa più importante della mia vita! Penso che sia la meritata ricompensa per tutti i sacrifici fatti in questi anni”.

Elia Viviani riporta l'oro olimpico alla pista azzurra

Elia Viviani riporta l’oro olimpico alla pista azzurra

Tornando alla gara, all’ultima Corsa a punti, Elia Viviani comincia subito col piglio giusto andando a prendersi punticini preziosi in volata e a rintuzzare gli attacchi degli avversari, in particolare di Gaviria, Cavendish e Hansen anche se quest’ultimo prima e poi anche il colombiano vanno a guadagnare il giro.
A 100 giri dalla conclusione un contatto tra Mark Cavendish ed il coreano Park causa una caduta che trascina a terra anche  l’australiano O’Shea e il nostro Elia. Ma nulla di preoccupante, l’italiano riparte e torna in corsa che viene anche neutralizzata per consentire l’intervento medico al coreano, trasportato in ospedale per accertamenti. La corsa riprende e anche Viviani riprende a macinare punti e a controllare gli attacchi degli avversari.

Elia Viviani dopo la caduta

Elia Viviani dopo la caduta

Il sigillo arriva al quattordicesimo dei 16 sprint previsti quando l’azzurro va a battere nettamente Cavendish, Gaviria e Hansen. Oltre ai punti è un’importante iniezione di fiducia e una mazzata psicologica per i suo avversari. Non contento Elia va all’attacco con l’olandese Veldt e il kazako Zakharov, guadagnando metri sugli altri, e va a prendersi altri 5 punti vincendo il 15° sprint. Gli ultimi 10 giri sono di fatto una passerella, la vittoria è ormai matematica Elia può sorridere, esultare e poi piangere, di gioia. E con lui piange ed esulta tutta l’Italia del ciclismo e non solo.

Elia Viviani in azione

Elia Viviani in azione

Elia Viviani è nato a Isola della Scala il 7 febbraio 1989 e abita a Vallese di Oppeano, sempre nel Veronese. Tesserato per il Team Sky, è uno dei pochi corridori del massimo circuito ad alternare con successo l’attività su pista a quella su strada. Sono infatti 40 i suoi successi su strada, c’è anche una tappa del Giro d’Italia 2015. Su pista ha conquistato due argenti e un bronzo ai Mondiali e per 6 volte è stato campione europeo assoluto, per 5 volte tra gli Under 23. Già alle Olimpiadi di Londra 2012 aveva sfiorato la medaglia nell’Omnium: dal possibile oro, in pochi secondi si è ritrovato quarto e giù dal podio. Una delle delusioni più cocenti della sua carriera. In quei casi si dice: “Tutta esperienza!”. Quello di questa sera era un Elia Viviani più esperto, più maturo, più preparato, più determinato. Semplicemente il più forte. Oro più che meritato!
IL CAMMINO DI ELIA VIVIANI
PARTENZA IN SALITA – Unico rappresentate azzurro nelle prove individuali su pista a Rio2016, per Elia Viviani l’Olimpiade era cominciata in salita ieri sera dopo che nella prima prova, quella dello Scratch, chiudeva al settimo posto in una gara in cui il norvegese Lasse Norman Hansen (campione olimpico uscente) e il tedesco Roger Kluge riuscivano a prendere un giro proprio nelle fasi finali. Alle spalle della coppia la corsa si sfaldava in diversi gruppetti e ne facevano le spese i maggiori protagonisti e favoriti, ovvero il colombiano Gaviria (5°), il britannico Cavendish (6°) e il nostro Viviani (7°).
BUONO L’INSEGUIMENTO – La pronta risposta dell’azzurro era arrivava nella prova successiva, quella dell’Inseguimento individuale. Viviani chiudeva con un ottimo tempo (4’17”453, oltre 10″ meglio del tempo fatto quattro anni fa a Londra), che valeva la terza posizione, alle spalle di Lasse Norman Hansen (che per l’occasione faceva registrare il nuovo record olimpico 4’14”98) e di Mark Cavendish.
LI ELIMINA TUTTI – La terza prova dell’Eliminazione scombussolava nuovamente la classifica. Hansen si faceva sorprendere, come un principiante, al primo sprint ed usciva subito di scena. Poco dopo abbandonava anche Cavendish, che invadeva la zona proibita. Quindi Viviani regolava nell’ordine prima Gaviria e poi il sorprendente francese Boudat, che per tutta la gara era sempre apparso in difficoltà. Viviani dunque vinceva l’Eliminazione e al termine delle prime tre prove e della prima giornata terminava al secondo posto della classifica provvisoria dell’Omnium con due punti di ritardo dal francese Thomas Boudat (106 punti contro 104). Terzo Mark Cavendish a 96 punti.
UN CHILOMETRO E IL PRIMATO – Viviani aveva aperto oggi la seconda giornata balzando in testa alla classifica dell’Omnium dopo la quarta delle sei prove in programma, il Chilometro da fermo. Il veronese ha fatto segnare il terzo tempo sui 4 giri, ritoccando tra l’altro ampiamente il primato personale (da 1’02″632 a 1’02″338). La gara ha visto il successo del neozelandese Dylan Kennet, che ha fermato il cronometro in 1’00″923. Secondo posto all’australiano Gleen O’Shea (1’02″332).
LANCIATO VERSO L’ORO – Ottima anche la prestazione del atleta veneto nel Giro Lanciato, la penultima prova in programma: il veronese ha incrementato il proprio vantaggio sui più diretti avversari facendo segnare il secondo miglior tempo con 12″660. Davanti a lui solo il neozelandese Dylan Kennett (12″506). Viviani si era presentato quindi al via di questa ultima e decisiva prova finale con 16 punti di vantaggio su Mark Cavendish, 26 su Lasse Norman Hansen e 28 su Kennett e Boudat. Poi il capolavoro finale nella Corsa a punti che lo fa entrare nella storia del ciclismo italiano e mondiale.

Un momento della gara al Velodromo Olimpico di Rio de Janeiro

Un momento della gara al Velodromo Olimpico di Rio de Janeiro

CLASSIFICA CORSA A PUNTI – 6/A TAPPA OMNIUM:

1 5 COL
GAVIRIA RENDON Fernando
41
2 6 DEN
HANSEN Lasse Norman
40
3 11 GER
KLUGE Roger
33
4 9 GBR
CAVENDISH Mark
32
5 14 ITA
VIVIANI Elia
29
6 8 FRA
BOUDAT Thomas
22
7 19 NED
VELDT Tim
7
8 16 KAZ
ZAKHAROV Artyom
7
9 4 BRA
MONTEIRO Gideoni
4
10 18 MEX
PRADO Ignacio
3
11 12 HKG
LEUNG Chun Wing
1
12 15 JPN
KUBOKI Kazushige
1
13 23 SUI
SUTER Gael
1
14 2 AUS
O’SHEA Glenn
15 22 NZL
KENNETT Dylan W (warning)
-7
16 17 KOR
PARK Sanghoon
Did not finish
17 24 USA
LEA Bobby
Did not finish

CLASSIFICA FINALE OMNIUM OLIMPICO: 
Pos. – Naz. – Nome – Scratch – Inseg. – Elimin. – Km da fermo – Giro Lanciato – Corsa a p.ti – Totale

1 ITA
VIVIANI Elia
28 36 40 36 38 29 207
2 GBR
CAVENDISH Mark
30 38 28 30 36 32 194
3 DEN
HANSEN Lasse Norman
40 40 6 32 34 40 192
4 COL
GAVIRIA RENDON Fernando
26 22 36 34 22 41 181
5 FRA
BOUDAT Thomas
36 32 38 20 24 22 172
6 GER
KLUGE Roger
38 34 18 24 20 33 167
7 AUS
O’SHEA Glenn
34 20 22 38 30 144
8 NZL
KENNETT Dylan
32 30 8 40 40 -7 143
9 NED
VELDT Tim
10 28 10 28 28 7 111
10 KAZ
ZAKHAROV Artyom
22 12 32 22 16 7 111
11 HKG
LEUNG Chun Wing
20 16 16 26 26 1 105
12 SUI
SUTER Gael
12 8 26 16 32 1 95
13 BRA
MONTEIRO Gideoni
14 24 30 10 12 4 94
14 JPN
KUBOKI Kazushige
18 6 34 12 10 1 81
15 MEX
PRADO Ignacio
16 14 24 8 8 3 73
16 KOR
PARK Sanghoon
24 18 14 18 14 DNF
17 USA
LEA Bobby
8 26 20 14 18 DNF
18 BEL
DE BUYST Jasper
6 10 12 DNS DNF

(Servizio a cura di Giorgio Torre)