NOVE MESTO (REP. CECA) – C’era da chiarire chi, quest’anno, fosse la più forte; se la 32enne Annika Langvad oppure la 23enne Jolanda Neff. La danese era infatti arrivata a questi mondiali in Repubblica Ceca forte del primo posto nel ranking UCI e dei successi nelle due prove di Coppa del Mondo a Cairns e Albstad. La svizzera aveva dalla sua il successo nella prova di La Bresse e al Campionato Europeo, proprio davanti ad Annika.

L’ha spuntata, praticamente senza colpo ferire, l’atleta più esperta, a conferma che per questo sport bisogna avere non solo forza ma anche tante esperienza. La nuova campionessa del Mondo è lei, Annika Langvad, capace di contenere l’azione della Neff nella prima tornata per poi incrementare lentamente e inesorabilmente il proprio vantaggio sulle dirette avversarie. Tra queste non c’è praticamente mai stata l’altra favorita del mondiale. La Neff, infatti, dopo un giro iniziale ad andatura sconsiderata, è andata fuori giri e perso posizione nello spazio di pochi chilometri, assestandosi attorno alla decima posizione (8° al termine).
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Un’azione forse azzardata, quella della ragazza elvetica, che ha avuto l’unico merito di mietere diverse vittime (oltre a se stessa). Sono infatti uscite anzitempo di scena, perché in netto calo fisico, la connazionale Indergand e, tra la delusione generale del numeroso pubblico presente, la beniamina di casa Nash. E dove non è arrivata la velocità del primo giro, ci hanno pensato le cadute, così che, già nei primi metri, usciva di scena “lady mtb”, ovvero Gunn Rita Dhale Flesjaa, vittima dell’accalcamento alla partenza. In seguito, in uno degli impegnativi salti del circuito, cadeva anche l’ucraina Belomoina, già terza ai mondiali dello scorso anno, così come la campionessa del mondo uscente Pauline Ferrand Prevot, che chiudeva lontana dalle prime e con il volto sanguinante.

Il podio femminile

Il podio femminile

L’incertezza di questa disciplina giocava un brutto scherzo alle due inseguitrici della Langvad: nello spazio di pochi chilometri, a ridosso del traguardo, due forature mettevano fuori gioco la seconda e terza, rispettivamente la polacca Wloszczowska e la tedesca Spitz, superate in vista del traguardo dalla statunitense Lea Davison e dalla canadese Emily Batty. “Non ci potevo credere – ha dichiarato la statunitense al termine – nello spazio di pochi metri mi sono ritrovata prima con una medaglia di bronzo al collo, poi addirittura quella d’argento…“. Stesse emozioni per una ancora più sorpresa Batty, che non riusciva a trattenere la gioia.
Senza gloria la gara delle azzurre. Eva Lechner, dopo una buona partenza, è progressivamente scivolata indietro non trovando mai il ritmo giusto. Prima delle azzurre è stata Serena Calvetti, partita molto indietro (per la classifica UCI) e capace di risalire fino alla 31° posizione. Subito dopo è giunta la Lechner, visibilmente provata (34°) e dietro di lei Lisa Rabensteiner, al suo esordio in un mondiale elite e probabilmente una delle più giovani in gara. Non conclude la gara invece Anna Oberparleiter.
LE GARE DI DOMANI – Domani si conclude il Mondiale con le prove Under 23 donne (alle 11) ed Elite (alle 15). Per quanto riguarda la gara del mattino, le due azzurre in gara sono Chiara Teocchi e Serena Tasca.
Tra gli elite l’Italia schiera Marco Aurelio Fontana, Luca e Daniele Braidot, Andrea Tiberi, Gerhard Kerschbaumer eMichele Casagrande. Impossibili i pronostici della vigilia per quanto riguarda gli azzurri, anche se c’è da credere che i tre “olimpici” avranno una condizione non ottimale, avendo come obiettivo primario la prova di Rio.
Curiosità, invece, per le gare degli altri tre azzurri, a cominciare da Gerhard Kerschbaumer, già campione del mondo Juniores e U23 e che nell’intervista pregara ha mostrato una grande volontà di ben figurare, nonostante un incidente alla mano in allenamento ieri.

La danese Annika Langvad campionessa del mondo XCO tra le Donne

La danese Annika Langvad campionessa del mondo XCO tra le Donne

CLASSIFICA MONDIALE XCO DONNE ELITE:
1. Annika Langvad (Danimarca) in 1h30’13”;
2. Lea Davison (Stati Uniti) a 1’12”;
3. Emily Betti (Canada) a 1’44”;
4. Maja Wloszczowska (Polonia) a 1’44”;
5. Catharine Pendrel (Canada) a 2’53”;
6. Irina Kalentyeva (Russia) a 3’22”;
7. Katerina Nash (Rep. Ceca) a 3’37”;
8. Jolanda Neff (Svizzera) a 3’59”;
9. Sabine Spitz (Germania) a 4’07”;
10. Linda Indergand (Svizzera) a 4’53”;
31. Serena Calvetti (Italia) a 11’20”;
34. Eva Lechner (Italia) a 11’58”;
35. Lisa Rabensteiner (Italia) a 12’31”.
Ritirata: Anna Oberparleiter (Italia).
(articolo tratto da Federciclismo.it, a firma Antonio Ungaro)