PARIGI (FRANCIA) – Un reportage video dal titotolo “Moteur, ça tourne” pubblicato ieri sera dal settimanale sportivo Stade 2 di France Télévisions mostra le prime immagini in assoluto di motori nascosti all’interno delle biciclette in corse professionistiche e rilevati da telecamera termiche utilizzate in moto o a bordo strada.
La telecamera lavora sulla differenza di temperatura tra la bici e il calore prodotto dal motore, che lavora tra ai 40 e i 200 watt. Nel reportage anche un estratto di un filmato inedito realizzato subito dopo l’arrivo della tappa di Verbania del Giro d’Italia 2015. Alberto Contador vinse la corsa rosa guadagnando terreno su Fabio Aru. A pochi minuti dall’arrivo l’Uci lanciò un controllo a sorpresa sulla bici dello spagnolo, discusso per un misterioso cambio di ruota del giorno precedente. La bici venne sigillata con una fascetta e portata dietro al palco delle premiazioni, dove l’Uci aveva predisposto un controllo in una tenda accessibile solo agli ispettori.
Le immagini mostrano lo stranissimo armeggiare di Faustino Munoz, storico meccanico del Pistolero, attorno alla ruota del fuoriclasse spagnolo e all’orologio che portava al polso. E poi, con una seconda telecamera nascosta, i «sofisticati» strumenti di controllo nella tenda: un martello con cui lo stesso Munoz smontava il movimento centrale davanti a un ispettore distratto.
Nel finale, lo scienziato-stregone ungherese Istvan Varjas mostra un oggetto mitologico: una ruota a induzione magnetica. È una carcassa in carbonio con inserite all’interno placche magnetiche al neodimio. Grazie a un “ponte” generato da un magnete a spire nascosto sotto la sella, permette di guadagnare almeno 60 watt. La ruota, spiega Varjas, non è rintracciabile ai controlli se non si usa un rilevatore di campo potentissimo. Costa oltre 50 mila euro ed è nella disponibilità di pochissimi atleti.
(fonte: Corriere.it)