Facciamo qualche tuffo nella storia, ogni tanto. Saliamo sulla macchina del tempo e torniamo al 28 giugno del 1893. A Bergamo in quei giorni si stava lavorando alla costruzione del ciclodromo che doveva trovarsi dalle parti della stazione. Era un periodo di grande entusiasmo per la bicicletta, per diverse ragioni, non ultima il fatto che il velocipede rappresentava una possibilità di riscatto per la povera gente: il ciclismo pareva uno sport fatto proprio per la povera gente, per coloro che erano abituati al sacrificio, al dolore, al fango, al sudore.
Vincere una gara in bicicletta già allora significava buoni guadagni, una prospettiva di vita più facile. In quel 28 giugno del 1893 si corse la Gara popolare velocipedistica organizzata dal Corriere della Sera. Si presentarono 250 concorrenti, fra gli altri anche diversi bergamaschi: Giovanni Noris Chiorda di Albino, Adolfo e Amilcare Perico di Bergamo, Antonio Pezzoli di Bergamo, Ernesto Costa di Treviglio. Vinse il milanese Luigi Airoldi, Amilcare Perico fu il primo dei bergamaschi: arrivò sessantesimo in sette ore e trenta minuti.
buffalo bill dueL’anno dopo, il ciclodromo di Bergamo era pronto. Il 22 aprile 1894, arrivò in città un signore americano, accompagnato dalla moglie, dal figlio e da un servitore indiano. Aveva con sé ben nove cavalli. Era un bell’uomo, dalla fisionomia energica e dalla lunga capigliatura bionda. Si chiamava Bill Cody, meglio noto come Buffalo Bill. Buffalo Bill si guadagnava da vivere in Europa con uno spettacolo che inscenava nei teatri e nei circhi. A Bergamo si rappresentava al Riccardi (poi diventato teatro Donizetti) un attacco di indiani contro dei cow boy. Alla sera.
Ma di giorno invece Buffalo Bill si preparava a una grande sfida: Amilcare Perico in bicicletta contro il cow boy a cavallo nei pomeriggi del 27, 28 e 29 aprile, alla fine avrebbe vinto chi avesse percorso più chilometri. Cody arrivava al ciclodromo a cavallo, percorrendo le vie della città inseguito da un codazzo di ragazzini sbrindellati che urlavano il suo nome. Al termine del primo pomeriggio, Cody ebbe percorso 48,096 chilometri, Perico 46,020. Alla fine, in tre giorni, Cody percorse 184,496 chilometri, Perico 177,640. Il cavallo ebbe la meglio sulla bicicletta.
Era l’aprile 1894, 122 anni fa.