Rob Lilwall è un inglese, una di quelle persone che a un certo punto decidono che devono cambiare vita. Rob aveva da parte ottomila sterline. Ha deciso di farle fuori tutte. Ha preso l’aereo e ha raggiunto Vladivostok. Poi con la sua bicicletta ha cominciato a pedalare. Per tre anni, dal 2004 al 2007. Prima con un amico, poi da solo. Dalla Siberia all’Inghilterra, ma prendendola calma, molto calma, toccando il Giappone, la Papua Nuova Guinea, l’Afghanistan.
Non gli è andata sempre benissimo. Se tante famiglie gli hanno aperto le porte, se duecento persone lo hanno ospitato in quei tre anni, tuttavia ha subito anche furti e una rapina. Una grande avventura. In Cina ha conosciuto una ragazza che sarebbe poi diventata sua moglie. Quando è tornato in Inghilterra, era del tutto spiantato. Si è messo a scrivere un libro sulla sua avventura lunga ottomila e trecentocinquanta chilometri: ne ha ricavato ben 23 mila sterline! Insomma, si è rifatto. E ha potuto aiutare un’associazione che opera per i bambini del terzo mondo. Il libro con la sua storia lo ha pubblicato in Italia Ediciclo Editore. Una bella cosa.
Un esempio.
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Cambiare vita alle volte è necessario. Faticoso, qualche volta terribile. Ma necessario per potere vivere veramente. Per ricominciare a essere se stessi. Perché qualche volta quello che facciamo tutti i giorni ci porta lontano da quello che vogliamo davvero, da quello che per noi è realmente importante. Ci costringe a comportamenti che in verità non condividiamo: un paradosso che fa male.
E’ il discorso della Pasqua. Il discorso della Rinascita. Passare attraverso la morte per poi rinascere. Metaforicamente, è chiaro. Ma che cosa significa passare attraverso la morte? La morte è terribile, significa affrontare il nulla, passare attraverso quello che più ci spaventa fra le tante cose che possono accadere.
Cambiare vita cercando una Pasqua. Attraversare il “grande nulla” dalla Siberia a casa, armati soltanto di una bicicletta. La Pasqua del ritorno a casa. Ma la vera casa è il nostro cuore, la parte più calda e intima di noi stessi. La casa prima di tutto, prima dell’edificio, prima degli amici, dei parenti, prima della famiglia stessa, siamo noi.
Buona Pasqua. E buone pedalate.