La francese conquista il titolo iridato anche nel crosscountry dopo ciclocross e strada, confermandosi come uno dei più straordinari talenti del ciclismo mondiale. Lechner, prima delle azzurre, molla nel finale ed è 23esima.
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VALLNORD (ANDORRA) – Se il podio della Rissveds ieri è sembrato una sorpresa, quanto accaduto oggi nella gara donne elite XCO al Mondiale di Vallnord è ancora più clamoroso. Jolanda Neff, dominatrice della stagione in Coppa del Mondo e autentico talento del fuoristrada, al punto da gareggiare con le Donne Elite nonostante sia ancora una U23, ha bucato l’unica gara degli ultimi mesi, uscendo di scena dopo neanche un giro e chiudendo al 9° posto (ma era scivolata anche più indietro). Si è laureata campionessa del mondo la francese Pauline Ferrand-Prevot, capace di trovare subito il ritmo giusto su un percorso difficile, sia dal punto di vista altimetrico che tecnico e reso ancora più insidioso dalla pioggia di ieri.
Ma la sorpresa è relativa se inquadriamo il palmarés dell’atleta di cui stiamo parlando. Questo di oggi, infatti, è l’ottavo sigillo iridato della sua giovanissima carriera (sei individuali, due di squadra). La ragazza prodigio del ciclismo transalpino ha compiuto 23 anni il 10 febbraio. Campionessa del mondo in carica del ciclocross (Tabor 2015) e strada (Ponferrada 2014) donne élite, fa il tris di titoli individuali con il trionfo odierno nel XCO olimpico. A livello assoluto è il suo primo titolo mondiale individuale nella specialità, ma da junior aveva già vinto due mondiali nel 2009 a Canberra e nel 2010 a Baupré (anno in cui vinse anche il titolo su strada ad Offida).
Sempre nel cross country, da under 23 conquistò l’argento a Pietermaritzburg 2013 e il bronzo a Champèry 2011. Per chiudere il conto, vanno aggiunti i due ori di squadra nel team relay (2014 e 2015).
Subito dopo l’arrivo gli è stato chiesto se adesso per caso non pensasse anche alla pista, ha risposto: “Alla pista no, ma a riconfermarmi su strada e soprattutto alle Olimpiadi…” C’è da credere che un talento cristallino come il suo sarà in grado nei prossimi anni di far parlare ancora molto di sé.
In una giornata contrassegnata dal sole, la gara subito dopo il via sembrava dover ricalcare il solito copione, con la Neff in fuga solitaria e le altre a fare corsa di contenimento. Invece dopo un mezzo giro in cui la svizzera ha tentato di fare la selezione, improvvisamente il crollo. Jolanda viene ripresa da un gruppetto formato dalla Ferrand Prevot, dalla campione del mondo uscente Catharine Pendrel, dall’ucraina Yana Belomoina (poi terza all’arrivo) e dalla polacca Maja Wloszczowska. La nostra Eva Lechner, tra le prime al via, viene pian piano risucchiata attorno alla 9°-10° posizione.
Il quartetto non ha lasciato il tempo alla Neff di capire cosa stesse accadendo: l’ha lasciata al suo destino, che è stato quello di un’inesorabile discesa fino alla 13esima posizione, in una evidente crisi agonistica (risalirà alla fine alla 9° piazza).
Nel corso del secondo giro la Ferrand Prevot forza il ritmo e riesce a conquistare una ventina di secondi sufficienti per impostare la corsa in solitaria. Alle sue spalle le posizioni si modificano in un’alternanza di situazioni che tengono alto il livello di interesse. Alla fine la spunta la russa Kalentyeva, autrice di una spettacolare rimonta dalla 10° posizione, nella quale era scivolata nella prima metà di gara. Sul terzo gradino del podio è salita l’ucrainaBelomoina, capace nell’ultimo giro di piegare la resistenza di un’indomita Pendrel (poi battuta anche dalla Dhale) che per lungo parte della stessa gara aveva cullato l’illusione di riuscire a conquistare addirittura l’argento.
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Encomiabile la gara della Dhale, anch’ella capace di recuperare posizioni dopo una partenza incerta e che in alcuni momenti addirittura l’impressione di poter nuovamente salire su un podio mondiale (lo scorso anno fu terza).
Per quanto riguarda le italiane, Eva Lechner era partita bene, riuscendosi a districarsi nel traffico della partenza. Ha poi faticato a trovare il ritmo su un percorso in cui, invece, questo contava decisamente. Ha tenuto attorno alla decima posizione fino all’ultimo giro, quando è scivolata al 23° posto.
CLASSIFICA DONNE ELITE:
1. Pauline Ferrand Prevot (Fra) 1h52’44”;
2. Irina Kalentyeva (Rus) a 58”,
3. Yana Belomoina (Ucr) ) a 1’36”;
4. Gunn Rita Dahle Flesjaa (Nor) a 2’15”;
5. Catharine Pendrel (Can) st;
6. Maja Wloszczowska (Pol) a 2’52”;
7. Emily Batty (Can) a 3’42”;
8. Sabine Spitz (Ger) a 4’02”;
9. Jolanda Neff (svi) a 4’57”;
10. Lea Davison (Usa) a 5’14”;
23. Eva Lechner a 12’15”;
33. Serena Calvetti a 16’21”;
40. Anna Oberparleiter a 1 giro;
(Fonte: Federciclismo.it)