EIJSDEN (OLANDA) – Marco Canola, 28 anni, una vittoria al Giro 2014, un’avventura in America per crescere, il rientro in Italia e la vittoria di peso che rompe il ghiaccio alla Volta Limburg e restituisce alla ribalta un corridore di classe e qualità eccezionali. Il suo successo spazza via d’un colpo tutte le difficoltà dell’ultimo periodo: nulla è valsa la sorpresa del mattino, con 16 biciclette rubate al team, o la scivolata del compagno Ito Masakazu al Tour of Taiwan che ha precluso alla squadra la leadership asiatica e un sicuro podio nella Classifica Generale.

Nulla gli ha fatto l’inverno trascorso a lavorare duro nonostante i malanni, pensando alla Sanremo ma sognando di alzare di nuovo le braccia al cielo in qualsiasi traguardo, perchè quando sei vincente dentro lo senti, lo vivi e ti rincorri. Oggi Marco torna ad essere il vero Canola, vincente, pronto, sicuro. E porta la sua NIPPO Vini Fantini sul tetto di una bella corsa del Nord, la Volta Limburg Classic.

Marco Canola vince l’edizione 2017 della Volta Limburg con autorevolezza e il savoir faire da grande corridore del nord: attacca quando mancano 60 km al traguardo, sfianca i rivali, rimane con Xandro Meuresse (Wanty – Groupe Gobert) e Nick Van der Lijke (Roompot – Nederlandse Loterij), si forma cosi un terzetto che trova subito l’accordo. Canola, poi, li brucia in volata, entrando primo nell’ultima curva che lo battezza vincitore sull’arrivo olandese.

Un successo “liberatorio” per Canola e per la NIPPO Vini Fantini che con determinazione ha coperto un calendario intenso e ricco di eventi World Tour, dividendosi tra Europa e Asia, perchè entrambi i Continenti rappresentano grandi obiettivi per quel progetto internazionale che vede il fine comune delle Olimpiadi di #Tokyo2020.

LA CORSA – Parte subito forte la 44esima edizione della Volta Limburg Classic che vede nella prima fuga di giornata il giovane #OrangeBlue Nicola Bagioli, attento e presente al servizio dei capitani. Ripresi i fuggitivi è il talentuoso Iuri Filosi ad attaccare, il trentino fa la differenza e si porta al comando con un drappello di atleti, ma dopo pochi chilometri tutto da rifare.

A circa 60 km dal traguardo è Marco Canola che fa il forcing in salita e si porta in testa alla corsa, dopo qualche chilometro rientrano tre corridori e si forma un quartetto di atleti forti sul passo che trovano l’accordo e vogliono provare a raggiungere Eijsden, dove è posto il traguardo, insieme. Nei chilometri finali rimangono in tre, sono loro che si giocano la vittoria dell’edizione 2017. Bravo anche Filosi, che riesce ad entrare nel gruppo dei 12 fuggitivi, subito alle spalle degli attaccanti. Nei chilometri finali, prova ad anticipare i compagni di fuga con una grande azione, ma viene ripreso poco prima del traguardo e chiude fuori dalla top ten, undicesimo.

IL CORRIDORE – “Questa vittoria è senza dubbio una soddisfazione enorme, non solo per il significato personale ma anche per come è arrivata” ha spiegato Canola. “Oggi tutti eravamo molto arrabbiati per quello che è successo, quindi, anche molto motivati. Come squadra ci siamo mossi benissimo. Sapevamo che l’arrivo era insidioso e che il volatone poteva non essere scontato. Bagioli, prima, De Negri, Stacchiotti e Filosi poi, sono stati eccezionali. Conoscevo bene il finale quindi ho preso l’ultima curva in testa, sapevo di essere il più veloce. Sto bene e godo di un’ottima condizione, volevo dimostrare il mio valore, oggi ci sono riuscito”.

IL DIRETTORE – Soddisfatto e con una lacrima di gioia sul viso anche il Direttore Sportivo Stefano Giuliani: “Vincere è sempre una forte emozione, ma oggi ha un sapore speciale. Dopo tanta sfortuna, finalmente, possiamo alzare le braccia al cielo. Marco è un talento, oggi ha condotto la gara in modo perfetto, ha una condizione che gli permette di andare forte anche in un percorso non semplice come questo, condito da continui strappi. Oggi, inoltre, sono soddisfatto di come ha lavorato la squadra, sono orgoglioso di loro”.

LA SQUADRA – “Marco è il prototipo di atleta Italiano pronto al salto di qualità. Identikit perfetto: 28 anni, già vincente, con esperienza all’estero. I team Professional hanno l’onere – e il merito – di lanciare giovani talenti e riportare alla vittoria chi per strada potrebbe essersi perso. Marco nei due anni in America (ha corso alla UHC) ha fatto tanta e preziosa esperienza ma non aveva centrato successi, eppure nel 2014 lo ricordiamo tutti dominare la volata finale al Giro d’Italia, nella 13a Tappa (Fossano- Rivarolo Canavese)”. Queste le dichiarazioni di Francesco Pelosi, che aggiunge: “Dopo la maglia a punti ad Abu Dhabi, persa d’un soffio, la Milano Sanremo dove Marco ha fatto 20° ma sopratutto era li a sprintare con i migliori, sapevamo che poteva vincere e il team ha lavorato per far si che desse il massimo. Siamo anche molto felici della crescita degli altri nostri talenti, da Grosu a Filosi che quest’oggi era li, a proteggere il compagno in fuga. Insomma, un team eccezionale che cresce, e che continuerà a farsi vedere e a far parlare di se”.

Al mattino il team si era svegliato con un sapore agro-dolce: la bontà del 2° posto di Alan Marangoni alla 1/a tappa del Tour of Thailand, ad un passo dalla vittoria e il dispiacere delle bici rubate in Hotel. Ora chiude la giornata con il sorriso e il saldo attivo: sicuri di avere ancora tantissime, uniche, giornate di sport in cui trionfare, in #OrangeBlue.

ORDINE D’ARRIVO: 

1 Marco Canola (Ita) Nippo – Vini Fantini 4:45:26
2 Xandro Meurisse (Bel) Wanty – Groupe Gobert
3 Nick Van Der Lijke (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij 0:00:04
4 Antoine Warnier (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect 0:00:51
5 Paul Martens (Ger) Team LottoNl-Jumbo 0:00:59
6 Jeroen Meijers (Ned) Roompot – Nederlandse Loterij
7 Dimitri Peyskens (Bel) WB Veranclassic Aqua Protect
8 Jérôme Baugnies (Bel) Wanty – Groupe Gobert
9 Loïc Vliegen (Bel) BMC Racing Team
10 Rob Ruijgh (Ned) Tarteletto – Isorex