PONTENUOVO DI CALENZANO (FI) – Tanti protagonisti dell’ultima stagione ciclistica ma anche un personaggio del calcio come l’allenatore della Fiorentina Stefano Pioli, i protagonisti lunedì prossimo 20 novembre in occasione della cerimonia del 44° Giglio D’Oro, premio patrocinato dal Gruppo Toscano Giornalisti Sportivi dell’Ussi, istituito da un gruppo di amici capitanati da Saverio Carmagnini e del quale facevano parte anche i compianti Alfredo Martini, Gastone Nencini e Vasco Baroni.
Per la sesta volta (il record con 9 edizioni vinte appartiene a Francesco Moser) sarà Vincenzo Nibali a riceverlo dalle mani di Saverio Carmagnini attorno a mezzogiorno. Sarà come sempre un’altra cerimonia ricca di personaggi del ciclismo e non solo, una vera passerella al Meridiana Country Hotel ed al Ristorante Carmagnini del ‘500 a Pontenuovo di Calenzano.
Oltre a Nibali sfileranno il vincitore del Giro d’Italia, l’olandese Tom Dumoulin, il campione italiano assoluto Fabio Aru, la rivelazione della stagione Vincenzo Albanese (premio Gastone Nencini), mentre quello intitolato a Gino Bartali sarà ritirato dalla junior toscana Vittoria Guazzini campionessa del mondo ed europea su pista nell’inseguimento a squadre. Per il giovane emergente, riconoscimento allo junior Andrea Innocenti; il premio alla carriera a Davide Boifava, quello intitolato a Franco Ballerini “Glorie del ciclismo italiano” a Maurizio Fondriest, il Memorial Tommaso Cavorso a Tommaso Panicucci.
Infine, il premio Alfredo Martini “Maestri dello Sport” sarà consegnato all’allenatore della Fiorentina Stefano Pioli, appassionato di ciclismo e tifoso di Vincenzo Nibali, che ospitò lo scorso mese di luglio durante il ritiro della Fiorentina a Moena.
Alla cerimonia del 44° Giglio D’Oro interverranno dirigenti del ciclismo e personaggi di altri sport, tra i quali Renato Di Rocco, presidente della Federazione Ciclistica Italiana, il C.T. azzurro Davide Cassani, Francesco Moser, Franco Bitossi, l’ex iridata di ciclismo Alessandra Cappellotto, Yuri Chechi.

(articolo tratto da Federciclismo.it, a firma Antonio Mannori)