BERGEN (NORVEGIA) – Stepitosa Elena Pirrone è anche campionessa del mondo della prova in linea delle Donne Junior. A quattro giorni di distanza dal titolo mondiale conquistato nella prova a cronometro, la 18enne bolzanina tesserata per il Gs Mendelspeack si è ripetuta, prima nella storia a vincere entrambi i Mondiali in una stessa edizione nella categoria Donne Junior (foto Sportfoto.nl)

Coraggio, forza e determinazione, la Pirrone ha firmato un’altra impresa incredibile con un attacco nato a 26 chilometri dalla conclusione e portato a termine fin sul traguardo. Una grande vittoria, un’Italia femminile straripante che bissa anche il titolo mondiale conquistato un anno fa a Doha da Elisa Balsamo.

Medaglia d’argento per la danese Emma Cecilie Norsgaard Jorgensen e medaglia di bronzo per l’altra italiana Letizia Paternoster.

“Non so cosa dire sono contenta, finita. Ci credevo molto anche per oggi e quando sono partita pensavo fosse troppo presto, quando ho visto che mancavano dieci chilometri non ci credevo e ho dato tutto. Sono arrivata coi crampi, ma sono felicissima”, le parole a caldo della neo campionessa del mondo.

Il podio del Mondiale Donne Junior a Bergen vinto da Elena Pirrone

Il podio del Mondiale Donne Junior a Bergen vinto da Elena Pirrone (foto Sportfoto.nl)

L’Italia è sicuramente la nazionale faro di questa categoria. Ma la gara non è di facile interpretazione e come previsto nel finale arriva anche la pioggia a complicare le cose. L’Italia già al primo giro perde anche subito un pedina, Martina Fidanza, attardata da un problema meccanico e poi costretta al ritiro, nonostante il cambio di bicicletta, dopo che già la Paternoster aveva avuto lo stesso problema, ma era riuscita a rientrare in gruppo grazie anche all’aiuto della compagna Vittoria Guazzini.

Davanti al gruppo per tutta la prima fase di gara è vigile Nicole D’Agostin. Il primo attacco di una certa rilevanza è quello promosso dalla danese Emma Cecilie Norsgaard Jorgensen che arriva a guadagnare fino a 42 secondi, ma viene poi ripresa dal gruppo, trainato soprattutto dalle maglie della Germania. 

I primi due giri fanno selezione e restano solamente in 25 atlete nel gruppo di testa con dentro le quattro azzurre. La penultima salita di Salmon Hill allunga il drappello al comando e dopo lo scollinamento, a 26 chilometri dall’arrivo, sulla scia dell’allungo dell’australiana Fasnacht, arriva l’allungo dell’azzurra Elena Pirrone

Appare un azzardo, troppo presto forse, ma le doti da passista delle fresca campionessa del mondo a cronometro dovrebbero far suonare il campanello d’allarme nel plotoncino delle inseguitrici. Lei non si spaventa e con determinazione porta avanti la sua azione arrivando a guadagnare fino a 35 secondi. D’Agostin e Paternoster fanno da stopper alle sue spalle.

Poi sull’ultimo passaggio sulla salita Salmon Hill si muove in prima persona Letizia Paternoster che prova a sua volta ad allungare. Un’azione con cui non riesce a fare la differenza sulle avversarie, a rintuzzare è la Francia, ma che va pericolosamente ad alzare il ritmo delle inseguitrici che rosicchiano parecchi secondi alla Pirrone che imperterrita prosegue la sua solitaria azione al comando. 

La pedalata dell’altoatesina è fluida, ancora pimpante, la posizione sulla bicicletta perfetta, dietro non c’è un grande accordo e allora Elena Pirrone può volare verso la medaglia d’oro, verso una storica doppietta. Alle sue spalle, dopo 12 secondi, la volata per le restanti medaglie è vinta dalla danese Jorgensen sull’altra azzurra Paternoster. 

ORDINE D’ARRIVO:

1. PIRRONE Elena (Italia) m 76,4 2h06’17 media 36,299 km/h
2. JORGENSEN Emma Cecilie Norsgaard (Danimarca) a 12″
3. PATERNOSTER Letizia (Italia)
4. NOVOLODSKAYA Maria (Russia)
5. WIEL Jade (Francia)
6. GEORGI Pfeiffer (Gran Bretagna)
7. COPPONI Clara (Francia)
8. BOILARD Simone (Canada)
9. HARSCH Anne-Sophie (Lussemburgo)
10. MUZIC Evita (Francia)

16. D’AGOSTIN Nicole (Italia) a 1’40”
39. GUAZZINI Vittoria (Italia) a 4’14”
DNF FIDANZA Martina (Italia)

(Servizio a cura di Giorgio Torre)