TERRACINA (LT) – Sotto un sole deciso e con temperature di stampo comunque invernale, sono iniziati i lavori del Team UAE nel raduno di Terracina.

Con l’arrivo nella giornata di giovedì da Abu Dhabi dei cinque corridori che hanno impreziosito la conferenza stampa di lancio del team (Ganna, Guardini, Meintjes, Mohoric e Rui Costa), gli effettivi della squadra presenti nell’Hotel Fiordaliso sono saliti a 24, praticamente la squadra al completo a eccezione del campione nazionale degli Emirati Arabi Uniti Yousef Mirza, prossimamente in Italia per incontrare i nuovi compagni.

Quali sono le finalità specifiche di un raduno collegiale in questo periodo dell’anno, con l’avvio della stagione ormai alle porte (esordio il 15 gennaio in Australia nel People’s Choice Classic Criterium)?
A spiegarlo sono Samuel Marangoni e Giacomo Notari, i preparatori qualificati che compongono da quest’anno, sotto la supervisione del Dottor Roberto Corsetti e con il supporto di Marco Marzano, la struttura interna alla squadra deputata alla preparazione, alla programmazione degli allenamenti e alla valutazione delle prestazioni.

“E’ fondamentale avere la possibilità di incontrare in un unico momento tutti i corridori in organico e questo raduno ci dà proprio questa opportunità che, per motivi di calendario, durante la stagione non sarà ripetibile – ha sottolineato Giacomo Notari – Per noi preparatori è importantissimo poter incontrare i ciclisti e instaurare un rapporto aperto sul piano umano e professionale, perché la base di un buon lavoro di impostazione degli allenamenti e di valutazione è un confronto sincero e produttivo, con riscontri chiari e precisi all’insegna della fiducia reciproca. Abbiamo avviato questo lavoro già a inizio novembre a Darfo Boario Terme, qui a Terracina stiamo compiendo un ulteriore passo che consente alla nostra struttura un’operatività il più possibile efficace”

I ragazzi del Team UAE fanno esercizi in palestra

I ragazzi del Team UAE fanno esercizi in palestra

Quale tipo di lavoro stanno svolgendo gli atleti della squadra sulle strade laziali in sella alle bici Colnago C60, lo spiega Samuel Marangoni: “I corridori che debutteranno in Australia o in Argentina stanno curando già il ritmo e l’intensità, lavori favoriti dal fatto di poter pedalare in gruppo, dal confronto con i compagni e da alcune simulazioni di situazioni di gara. Per colori che, invece, inizieranno la stagione agonistica solo tra qualche settimana, in questo momento l’obiettivo è mettere chilometri nelle gambe. I lavori, calibrati per i singoli atleti in base a tabelle di allenamento personalizzate, sono monitorati attraverso i dati raccolti tramite gli strumenti Power2Max e grazie ad alcuni test, quali ad esempio il test di Mader, svolto proprio ieri in salita e concluso con un prelievo di lattato eseguito dal Dottor Corsetti. Sono sicuramente preziosi anche le sessioni di allenamento in modalità da cronometro, durante le quali i corridori, suddivisi in gruppi da 6 o 8 elementi, impostano gli automatismi alla base di una cronosquadre”.

A riguardo della formazione che presto volerà in Australia, i preparatori esprimono un parere concorde: “Tutti i ragazzi che correranno il Tour Down Under hanno lavorato bene sin dalla ripresa degli allenamenti. Ulissi ha mostrato già un buon colpo di pedale, Swift si è dimostrato una garanzia in termini di affidabilità e Laengen ha impressionato positivamente per la qualità delle sue attitudini di passista, ancora più ampie di quanto si poteva immaginare”.

Le giornate del team si concludono con sedute in palestra: “Tutti i giorni, prima di cena, gli atleti si dedicano assieme a noi a 45′ di stretching e core stability – ha spiegato Giacomo Notari (in foto, mentre conduce una sessione di esercizi di allungamento) – Grazie a queste sessioni, si riesce a rendere più rilassata la muscolatura dei corridori, con benefici relativi alla prevenzione degli infortuni, alla maggior facilità nel mantenimento della miglior posizione in sella alle bici, all’agevolazione del lavoro dei fisioterapisti.
Gli atleti stanno apprezzando questi lavori che, terminato il raduno, diventeranno una buona abitudine da seguire anche a casa e alle corse”.