LUCCA (LU) – Mario Cipollini compie oggi 50 anni. È stato il velocista principe del ciclismo italiano e non solo, con quasi 200 vittorie in carriera e con il record di 42 tappe vinte al Giro d’Italia, 12 al Tour de France e il Campionato del Mondo di Zolder nel 2002. Quest’ultimo la consacrazione definitiva di una carriera professionistica lunga (dal 1989 al 2005) e ricca di successi tra i quali si ricordano anche una Milano-Sanremo, tre Gand-Wevelgem, una E3 Harelbeke, tre tappe alla Vuelta a España e si è aggiudicato per tre volte la classifica a punti al Giro d’Italia.

Nato a Lucca il 22 marzo 1967, Mario Cipollini ha scritto la storia del ciclismo italiano. La passione nasce da bambino quando papà Vivaldo lo porta a vedere le corse del fratello Cesare e nel 1982, insieme, vanno sul Turchino a vederlo passare durante la Milano-Sanremo.

Mario Cipollini è forte, è determinato, è potente, è veloce, è soprattutto vincente. E non tarda ad emergere. Alle qualità atletiche e sportive, il toscano unisce anche un carattere esuberante, una personalità decisa e a volte sopra le righe, per qualcuno al limite dell’antipatia, ma sono in tanti quelli che lo amano e lo tifano. Si fa notare anche al di fuori delle gare per il suo stile eccentrico e la sua vivacità. Lo nota anche il mondo della TV, dello spettacolo ed alcuni brand di moda. Diventa personaggio, star e anche testimonial pubblicitario: si ricorda una campagna pubblicitaria in cui posò nudo per un marchio di scarpe che non passo certo inosservata.

Denominato il “Re Leone” per la sua folta chioma bionda, viva a Zolder, in Belgio, nel 2002, uno dei momenti di massima popolarità e di consacrazione della sua straordinaria carriera, laureandosi campione del mondo su strada. Per sua stessa ammissione, però, la vittoria più bella e sognata è quella della Sanremo, sempre nel 2002.

Nel 2005 abbandona la carriera professionistica, con una breve parentesi al Tour of California 2008. Prima il divorzio dalla moglie poi alcuni problemi con il fisco hanno lo anno riportato alla ribalta delle cronache negli anni passati anche se, forse, la batosta più pesante e inaccettabile è arrivata per Cipollini nel 2013 con l’apertura da parte del Coni di un fascicolo in seguito alle rivelazioni del dottor Eufemiano Fuentes, secondo cui Cipollini avrebbe seguito programmi dopanti anche durante l’anno della vittoria al Mondiale di Zolder, nel 2002. Il campione si difenderà smentendo categoricamente le accuse e continuerà la sua nuova attività di imprenditore delle due ruote, con un marchio tutto suo di biciclette al carbonio.

Oggi resta ancora uno degli atleti simbolo del ciclismo italiano, fonte d’ispirazione per tanti velocisti e sportivo amato da tanti appassionati. Auguri Mario!

(Servizio a cura di Giorgio Torre)